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Fabio Brocca
Fabio Brocca è un tatuatore professionista da 25 anni. Si avvicinò al disegno quando comprò il suo primo fumetto, diventando lo “specialista” dei super eroi. Nel corso degli anni migliorò le sue capacità e i suoi disegni, disegnando in continuazione, perfino sui cofani delle macchine e sui muri del bar “Cicalino”. Negli anni 90’ si innamorò di Milo Manara, Andrea Pazienza, Moebius e tutti i fumettisti d’autore.
Iniziò a realizzare le prime tavole di fumetti e non avendo tempo a sufficienza la notte disegnavo le sue tavole direttamente con la penna a china. Si rese subito conto che la strada del fumetto era davvero ardua, così accantonò quel sogno, con la consapevolezza che il disegno sarebbe stato la sua professione.
A metà degli anni 90’, mentre lavorava come “scompositore” ad un cartone animato un suo amico gli chiese di disegnargli un indiano per farsi realizzare un tatuaggio, da li nacque la sua nuova sfida.
Da li capì che la pelle sarebbe diventata la sua tela.
È sempre stato lontano dagli schemi predefiniti, anche nel tatuaggio ha scelto una strada diversa da quella classica, che non si rispecchia nei generi Old School, Maori, Tribali e Giapponesi, infatti ha sempre amato sperimentare tratti e visioni più realistiche con sfondi e ritagli picassiani, diciamo “DISTORTI”.
Iniziò a realizzare le prime tavole di fumetti e non avendo tempo a sufficienza la notte disegnavo le sue tavole direttamente con la penna a china. Si rese subito conto che la strada del fumetto era davvero ardua, così accantonò quel sogno, con la consapevolezza che il disegno sarebbe stato la sua professione.
A metà degli anni 90’, mentre lavorava come “scompositore” ad un cartone animato un suo amico gli chiese di disegnargli un indiano per farsi realizzare un tatuaggio, da li nacque la sua nuova sfida.
Da li capì che la pelle sarebbe diventata la sua tela.
È sempre stato lontano dagli schemi predefiniti, anche nel tatuaggio ha scelto una strada diversa da quella classica, che non si rispecchia nei generi Old School, Maori, Tribali e Giapponesi, infatti ha sempre amato sperimentare tratti e visioni più realistiche con sfondi e ritagli picassiani, diciamo “DISTORTI”.